CAST ATTORI

Accanto ai noti Philippe Leroy, Patrizio Rispo e  Nina Soldano, i sei giovani protagonisti si raccontano. Altri attori del film: GIANCARLO DEL MONTE, ERNESTO ESTATICO.

KATIA OLIVETO BELLUCCI: SAMY

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Mi chiamo Katia Oliveto, Bellucci è il cognome di mia madre e mi è sempre piaciuto poterlo abbinare nella mia attività professionale, anche per riconoscerle tutte le attenzioni ed il sostegno che mi ha dato, con la famiglia, in questi anni. Ho partecipato a numerosi concorsi di bellezza  e nel 2006 sono arrivata finalista a MIss Italia , per il Molise, la mia regione, essendo originaria di Campobasso. Attualmente studio psicolgia a Roma e spero che la mia facoltà possa essermi d'aiuto anche per affrontare nuovi personaggi che mi auguro affronterò in nuove prossime entusiasmanti avventure cinematografiche.
S
amy ha quasi 18 anni frequenta l’ultimo anno di liceo e trascorre il suo tempo libero con il suo gruppo di amici Kira, Skizzo, Luca, Micaela e la sua migliore amica Laura. Tra feste e compleanni una sera in un locale Samy e la sua comitiva amante dell’alcol, incontra Steven 35enne affascinante, sassofonista; tra loro nascerà una splendida, ma tormentata storia d’amore. La causa principale dei loro problemi è identificabile nell’alcol, fattore d’unione e allontanamento….infatti grazie a quest’ultimo samy riuscirà a trovare un elemento d’integrazione nel “gruppo”e inolte il modo per sentirsi piu grande e piu vicina a steven… samy puo essere definita come la tipica ragazza ingenua semplice che si lascia trasportare….ma grazie all’aiuto della famiglia (inizialmente assente) riuscirà a superare i problemi con l’alcol…
Spesso siamo convinti che le serate colorate di super alcolici siano le piu divertenti… non so fino a che punto questa affermazione sia vera, ma la cosa piu importante è divertirsi, senza esagerare, senza pensare di dare dimostrazioni inutili agli altri…rimanendo sempre consapevoli dei propri limiti…

MAURO FABIANI:  LUCA "PANTERA"

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Mi  chiamo Mauro Fabiani, ho 20 anni e sono nato a San Benedetto del Tronto. Nella vita pratico arti marziali, parkour, e ginnastica artistica acrobatica, il tutto con l’obbiettivo di migliorare sempre più il mio stile di vita, equilibrato e senza eccessi. Credo che la mia vita non abbia un preciso ordine, e forse non l’ha mai avuto; posso dire di essere un artista senza età, che non ha ancora un preciso obiettivo.

 La mia avventura cinematografica inizia con la partecipazione ad un casting, di cui ho saputo grazie al web. Cercavano attori per una produzione del regista Angelo Antonucci “Vorrei averti qui”, un film inspirato alla tematica giovanile dell’alcolismo, così, interessato e allo stesso tempo incuriosito, non ho esitato ad inviare i miei dati per partecipare al casting.

 Dopo il  primo provino, sono stato sottoposto ad una serie di provini più mirati, ma alla fine sono stato preso. Mi hanno scelto per interpretare la parte di Luca, detto il “Pantera”, un ragazzo semplice, passionale, sensibile nonché celebre spalla del suo migliore amico, Skizzo. Luca non è molto equilibrato nelle scelte che si trova ad affrontare, cerca sempre di non esagerare, ma, a causa del suo problema con l’alchool, si trova spesso a non essere consapevole delle sue azioni, finendo per creare spiacevoli incomprensioni. L’unico risvolto positivo,è che, come tutti gli eventi drammatici, gli serve per maturare. 

L’alcolismo è un problema che c’è sempre stato e credo ci sarà in eterno, ma più che problema lo definirei un fenomeno senza età. Esageravano col bere anche i grandi poeti e i grandi artisti, per motivi direi ambigui, ma il problema rimane perché non è ancora consapevolmente conosciuto. L’alcol è business, come lo è la droga e il fumo; sono tutte cose inutili, che creano soltanto un danno nella nostra, già alquanto debole, società. Se ne sente parlare dappertutto, ma secondo lo stato, indifferente a questi problemi, crede di avere la coscienza pulita girando intorno al problema con rimedi futili, come il messaggio che troviamo sui pacchetti di sigarette che dice:“il fumo uccide”. E intanto sempre più giovani credono di essere “alla moda” spaccandosi il fegato con i più fantasiosi alcolici, senza avere il minimo controllo. Del resto, però, non ci si può meravigliare di questo, perché la società inculca nella mente dei ragazzi, ideali del tutto sbagliati, senza dare o fornire loro possibilità di scelta. Alla domanda:“ma perché lo fai?”, ho sentito risposte come:”perché sono stressato”, e sentir dire ciò da un ragazzo di 15 anni può far intendere che qualcosa non và. Giovani che bevono per un disagio interiore, per dimenticare, per sentirsi grandi o per il semplice “sballo”;bevono perché si deve bere, altrimenti “ti escludono dal giro”. Basterebbe solo eliminare questi ideali dalla società, estirpare il problema alla radice piuttosto che farsi prendere in giro, ma non assisteremo mai ad una cosa del genere e credo che non serva neanche dire il perché, quindi non ci rimane da fare che continuare a combattere nel nostro piccolo questo problema se non altro con la speranza di attenuarlo, e vivere secondo i nostri ideali, piuttosto che rincorrere quelli di una società ormai logora. Spero che questo film faccia riflettere una buona parte del pubblico, soprattutto quello giovanile, dato che è rivolto soprattutto a quest' ultimo; non mi resta che augurarvi una buona visione!

 

MELANIA TRAGNI: LAURA

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Laura è la migliore amica di Samy,(la protagonista)molto complice e premurosa nei suoi confronti, simpatica e ironica,pronta a sdrammatizzare le situazioni,molto riflessiva.... Laura è una ragazza che ama stare con gli amici e divertirsi.Per stupire e "mostrare di essere grande" beve,per mettersi alla prova,per superare i limiti anche in presenza di altre persone,per sfidare se stessa.
I primi giorni di settembre,ho letto l'annuncio del casting tramite internet sulla pagina:"lavorare nello spettacolo" ,come richiesto ho mandato le foto e il cv. Dopo alcuni giorni,mi è giunta una mail  di risposta scritta dal regista per una convocazione ad un  provino a Roma.Entusiasmo e sgomento sono state le mie prime emozioni...ovviamente avrei partecipato al provino e in virtù di ciò avevo preparato un monologo tratto da un libro di Lella Costa :"La daga nel loden". Il giorno del casting eravamo in tantissimi e non pensavo assolutamente di poter colpire il regista...dopo la mia performance ,lui sembrava soddisfatto ma mi ha semplicemente detto che se l'esito fosse stato positivo, mi avrebbe richiamata per un secondo provino. Dopo circa un mese il regista mi ha convocato per un secondo provino,questa volta su parte chiedendomi di preparare le prime scene del personaggio di Laura.Diversamente dalla mia prima presentazione,mi sentivo molto a mio agio,e il regista è stato molto ospitale.Questa volta Ero molto la mia prima impressione è stata positiva ,ma anche qui la decisione non è stata immediata....una settimana dopo il regista mi ha chiamata per confermarmi la parte...Le sue parole le ricordo benissimo: Melania ho scelto te per il ruolo di Laura!!Ero totalmente incredula ma felicissima di avere avuto una notizia così splendida.Grazie Angelo mi hai regalato un 'emozione immensa!!!!

Attualmente in tv si parla poco di come l’alcoolismo sia diventato un “ amico “ dei ragazzi di età compresa tra i 14-26 anni. Bevo perché: non mi sento solo, faccio amicizia, rimorchio facilmente, mi avvicino al ragazzo che mi piace, mi sento spudorata, ho chi voglio, sono alla moda, sono più grande della mia età, riesco a fare cosa desidero, finalmente trasgredisco alle regole……queste sono state le prime riflessioni che mi sono venute in mente quando ho iniziato a pensare perché un ragazzo della mia età dovrebbe volere per amico l’Alcool….siamo ragazzi che viviamo da soli, immersi in una realtà virtuale che modifica i rapporti reali.La costruzione dei legami, oggi,è basata su una apparenza dell’essere, devi essere forte e omologato alla massa se non vuoi essere solo….e pensare che l’alcool crea una solitudine immensa perche quando eccedi e stai male sei solo tu con te stesso che devi combattere con le tossine che ti circolano nel sangue…. L’alcool non rende eterni…si suppone che ci sia una trasgressione dettata dal riuscire a non obbedire a delle regole…ALLORA LASCIATI COINVOLGERE ORA OPPURE LASCIATI ANDARE..QUESTO POTREBBE ESSERE L’ACRONIMO DI ALCOOL… TU PENSI DI COMANDARLO MA LUI TI SPEGNE


MATTEO RAMUNDO "SKIZZO"

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  Io sono Matteo e nel film interpreto il ruolo di Skizzo. Arrivare ad ottenere la parte non è stato facile, ai provini c’erano centinaia di persone e io ero arrivato di pomeriggio per colpa della scuola, frequento l’ultimo anno di Liceo nella periferia di Roma. Arrivato il mio turno mancava solo un’altra persona a fare il provino, poi sono arrivati un valanga di persone che dovevano fare il provino su parte e hanno fato un rumore assurdo, infatti Angelo si è arrabbiato e abbiamo interrotto il provino. In quel momento pensavo che era fatta, mi scartava. Ho ripreso il monologo di Trainspotting e appena finito mi ha detto di volermi rivedere. Passano due settimane e non succede niente, mi convinco che ormai non mi prendesse in considerazione. Invece un giorno ero buttato sul divano a vedere “donne sull’orlo di una crisi di nervi” e squilla il cellulare: Angelo mi fissa un appuntamento a via Veneto. Mi presento al colloquio come Skizzo e come Luca, facciamo un giro di battute e me dice che era indeciso. Alla fine ho ottenuto la parte di Skizzo e non potevo chiedere personaggio più interessante, e l’ho spuntata tra latri cinque attori. Skizzo è un personaggio in bilico tra l’apparenza e come in realtà è lui, un ragazzo che cominciando ad amare. E’ amico di Luca e si fida cecamente di lui e quando perderà la fiducia che nutriva per lui subisce un duro colpo. Skizzo è adolescente e come spesso succede si perde nelle cose, abusa di alcol troppo spesso e questa sua debolezza sarà determinante per la sua storia. Io riesco a capirlo, anche io ho 18 anni, anche io frequento l’ultimo anno, anche io so cosa vuol dire aver voglia di gridare, gridare perché ti ritrovi senza il pavimento e ti spaventi. La mia esperienza con alcol posso dire che mi sia servita per toccare il fondo, e poi mettermi in condizione di rialzarmi e dare il massimo che potevo ottenere e lottare per fare quello che amo, il teatro mi ha salvato.

BONARIA DECORATO: KIRA

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  Kira insieme a Skizzo, Micaela, Luca e Laura è una delle amiche di Samy

Personaggio la cui simpatia è data dalla voluminosa fisicità e dal suo saper ironizzare e sdramatizzare con simpatia ogni situazione.

La maggior parte del suo tempo lo trascorre con i suoi compagni di classe nonchè di bevute in giro tra discoteche e festicciole varie.

Tra i suoi amici l’unico per il quale non nutre solo un semplice sentimento d’amicizia è Luca detto “er pantera” (Mauro Fabiani), suo unico amore, ovviamente non corrisposto.

Sarà questo, motivo di grande delusione per Kira sicura di esser ricambiata.

Come sono arrivata ad interpretare il ruolo di Kira?

Avendo già partecipato al casting e al precedente film “Nient’altro che noi”, altro film di Angelo Antonucci, sono stata convocata per un provino generico, portando come pezzo un monologo brillante scritto da me, superata questa fase sono stata ricontattata per un ulteriore provino su parte e confermata per il personaggio di Kira.

Dopo aver letto la sceneggiatura incentrata sul problema dell’alcolismo ho avuto modo di riflettere sul mio rapporto con l’alcol,  che posso dire?

Io sono una che si diverte parecchio, ma nei limiti, perché ho saldi i principi e  valori con i quali sono cresciuta.  E’così che mi distinguo dagli altri:  vado nei pub, nei disco pub, nelle discoteche... ci sono stati anche  giorni in cui un bicchierino di troppo me lo sono fatto ma non sono andata oltre. Purtroppo, nessuno capisce che il divertimento e' un elemento che ti crei da solo e che  bisogna saper rispettare se stessi.     Oggi se non segui la massa e i lori idioti (scusate il termine) comportamenti, sei costretto a vivere un po’ ai margini. Anziché omologarmi a loro, con azioni così superficiali e poco sensate, m'immergo nel mio di mondo, anche se ciò potrà causarmi sbeffeggiamenti e umiliazioni.
Scrollo le spalle e Tanti Saluti


Spero che il film vi piaccia e vi faccia riflettere, perche ogni nostra azione e comportamente segna in modo particolare il nostro percorso di vita

Benedetta Cimatti - Micaela

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1)Che cosa ne pensi del problema dell’alcolismo?

Personalmente credo che il problema dell’alcolismo non abbia ottenuto ancora la giusta attenzione. E’ un male che un tempo colpiva una percentuale per lo più alta, parlando di età, e che oggi riguarda in maniera spropositata una fascia relativa ai giovani. Si inizia con l’aperitivo,la cena,dopo-cena, discoteche… e in un attimo divampa tutto nel caos. Ragazzi in stato di ebbrezza alla guida,ne vogliamo parlare? Io sono la prima alla quale piace bere una birra in compagnia degli amici, non voglio fare la morale a nessuno, ma credo di essermi sempre riuscita a divertire senza bisogno di eccedere,di andare oltre i limiti. Nelle occasioni speciali,mettiamo un compleanno, è chiaro che si può fare uno strappo alla regola,un brindisi in più può essere concesso, no?? Ma non per questo deve per forza diventare un’abitudine, una regola valida ad ogni uscita, un motivo di sfogo in seguito ad una delusione. Molti ragazzi non pensano che l’alcolismo sia un problema vivo,attivo,oggi stesso, pensano che sia un qualcosa di lontano da loro anni luce, che non li potrebbe mai toccare personalmente, eppure, dei giovani di 16anni alcolizzati, ce ne sono davvero. Credo che bisognerebbe cercare di rendere il problema visibile, tramite la comunicazione,la diffusione di immagini,la testimonianza diretta di chi personalmente l’ha vissuto e può dire tramite la sua esperienza che cosa comporta essere un alcolizzato. Da parte mia, spero vivamente che questo male possa essere in futuro guarito per sempre.

Descrizione del proprio personaggio nel film

Micaela è la bella del gruppo, consapevole di ciò, tende a voler essere sempre al centro di qualsiasi tipo di attenzione al punto tale che entra in competizione con Samy, la protagonista, non appena questa pensa che possa rubarle la scena. Altezzosa, egocentrica, appariscente, soprattutto nel modo di vestirsi, disdegna le attenzioni di Skizzo ma non quelle di Luca che rientra nei canoni della sua visione reale della bellezza. Nonostante la competizione continua con la protagonista, vista nell’ottica della rivale,e anche se inizialmente coglie ogni occasione per poterla mettere in difficoltà, si rivelerà secondariamente affezionata a Samy e nonostante la lotta gli abbracci finali saranno sinceri e benevoli. Credo che il personaggio di Micaela sia il tipico esempio della ragazza che “segue il branco”, quella che fa ciò che fanno tutti gli altri.  Micaela non da a vedere la sua chiara tendenza all’alcolismo, ma è visibile la sua tendenza a seguire gli atri in questo, a buttarsi dentro al vortice non vedendoci il male in tutto ciò. La sua facciata da “bella impossibile”, viene spezzata dal temperamento debole e instabile che questa presenta davanti alle bottiglie di Rhum, forse perché traviata, forse perché vuole mantenere l’atteggiamento di quella che non si spaventa davanti a nulla, che è forte (per lei) abbastanza per poter dire basta. La vedo coinvolta, come se non volesse tirarsi indietro per paura di essere giudicata, come se avesse timore di non essere alla pari degli altri, una dimensione davvero reale della situazione che abbiamo oggi.

Come si è stati scelti dal regista in questo ruolo?

Credo di essere stata scelta principalmente secondo i canoni estetici. Antonucci aveva un’idea precisa del personaggio, delle caratteristiche che doveva avere, l’aveva precisamente immaginata e io rappresento quella che era la sua idea. Nell’atteggiamento posso dire che non mi riconosco nella mia quotidianità in quello di Micaela ma, quando alle prime prove sono entrata nell’atteggiamento personaggio, credo che ciò che ne è risultato sia ciò che era stato inizialmente pensato…riesco a fare la stronza benissimo…!!! Anche nel timbro della voce, nelle movenze e gli atteggiamenti che ne possano derivare, ecco credo ce nell’insieme sia riuscita a costruire il modello ipotetico di Micaela come era stato pensato, costruito, immaginato, nonostante nella vita sia per molti aspetti totalmente diversa. Ma essere attori comporta proprio questo entrare totalmente, corpo e mente, in un modello prestabilito, nonostante questo, magari, sia l’opposto del tuo reale.